fbpx

NEW ORDER: THE LEGACY

NEW ORDER: THE LEGACY

Di Alessandro Battaglini, Paolo Berardinelli, Paolo Campana

Il 5 maggio 2018 si teneva alle OGR di Torino il terzo e ultimo concerto (intitolato ∑(No,12k,Lg,18Ogr) New Order + Liam Gillick: So It Goes…)  dei New Order creato in occasione del Manchester International Festival in collaborazione con l’artista contemporaneo e visual artist Liam Gillick.

Un concerto storico per la città e simbolico per le – allora appena rinate – OGR di Torino: la musica dell’iconica band inglese acquistava una nuova forma e un nuovo arrangiamento grazie all’orchestra di 12 sintetizzatori, e nello stesso tempo l’ex-fabbrica assumeva per la città una nuova direzione e un nuovo ruolo.

Questo progetto musicale e i tre concerti realizzati (a Manchester, Vienna e Torino) sono al centro del documentario New Order: Decades e la collaborazione con OGR Torino è venuta quindi naturale. Seeyousound ha curato per l’occasione una playlist ad hoc per l’importante istituzione culturale cittadina, intitolata New Order: The Legacy, non una semplice raccolta dei loro pezzi più noti ma uno sguardo contemporaneo, un percorso ragionato in grado di mostrare l’impatto che i New Order hanno avuto sulla musica mondiale.

Il suono dei Joy Division, e successivamente quello dei New Order, non ha solo influenzato un’epoca ma continua a trovare ancora oggi chi ha saputo raccoglierne il testimone. La cupa voce di Ian Curtis, il basso “melodico” di Peter Hook, il duplice utilizzo di batteria acustica ed elettronica e il connubio tra post-punk e dance, sono tratti distintivi di un’estetica divenuta un vero e proprio marchio di “fabbrica”.

La discografia dei New Order in particolare, con la sua continua e variegata progressione, ha finito per determinare un’ampia palette musicale a cui attingere.

Dai loro coevi più bui Section 25, alla curiosa rivisitazione per archi di Blue Monday, ai sensuali e più contemporanei Editors, The Chromatics e The Radio Dept., passando per i progetti collaterali di Peter Hook e le sue collaborazioni con i Gorillaz e i Limiñanas, quella di Bernard Sumner con il chitarrista degli Smiths Johnny Marr (Electronic) o il connubio tra i coniugi Gilbert e Morris (The Other Two), includendo i remix di Felix Da Housecat o di Shep Pettibone, questa compilation vuole restituire un paesaggio esperienziale policromo.

Potete ascoltare la playlist qui di seguito:

https://open.spotify.com/playlist/1I5P1eTeEa5p5WLrszm9Jr?si=cf0a46b0219a48f3&fbclid=IwAR19s7EAu3MkUTk73Ka6bFeemIM7DrRBVk9vkeXFqsRQcu5600m5kEkOsng