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ULTIMI IMPERI

2

MARZO
ORE 20:00
SALA 1

Pacific Club di Valentin Noujaim (17′)
New Centuries Are Rare di coyote (12′)
Viva la notte di Francesco Zanatta (13′)
Ultimo impero di Danilo Monte (20′)

Negli anni ‘90 l’Ultimo Impero è stata la discoteca più grande d’Europa, luogo di ritrovo e di danze per un’intera generazione di ragazzi. Cumuli di macerie ne costellano oggi il perimetro, facendoci chiedere se in questo tempio abbandonato sia presente ancora qualche residuo di ciò che fu. Una riflessione proprio sui luoghi simbolo di queste ere dimenticate è ciò che auspica questa sequenza di cortometraggi, che da Ultimo Impero di Danilo Monte trae nome e ispirazione per estendere il suo raggio geograficamente e criticamente. Brevi, folgoranti istanti di repertorio presenti in questo lavoro di fiction fungono da tracce residuali, bagliori che ci riportano con un brivido in un altrove ben lontano dal fatiscente quotidiano esperito dai protagonisti. Laddove neanche ruderi e rovine sono più presenti, è doveroso ricordare attraverso il potere della parola: è ciò che accade in Pacific Club, corto di Valentin Noujaïm sul club parigino che negli anni ‘80 era il punto di ritrovo per la comunità araba, filmato proprio nel distretto che lo ospitava (la Défense) e centrato sul racconto di un superstite dell’epoca. Un ulteriore raccordo fra la vita notturna e i suoi spazi/tempi è quello di New Centuries Are Rare del collettivo scandinavo Coyote, in cui gli stralci dei primi rave party degli anni ‘90 e del festival techno di Norberg si fondano sugli abissi di aree minerarie, sedi di scioperi secolari. A chiudere il cerchio, riportandoci in Italia, è Viva La Notte di Francesco Zanatta che recupera filmati amatoriali girati nelle discoteche italiane fra gli anni ‘90 e ‘00. Lavorando anch’egli sul senso di perdita che queste immagini forniscono oggi, attraverso la manipolazione digitale evidenzia le forme di quelli che ci appaiono come luminosi fantasmi danzanti nella notte. Quattro tesi sulla (im)possibilità delle immagini di testimoniare, sul loro potere rievocativo e su tutte quelle micro-comunità che anche grazie a questi spazi hanno trovato luogo e senso di esistere, almeno per un po’.

ULTIMO IMPERO

Ascolta: cosa c'è qui, fra queste montagne?

Regia: Danilo Monte

Anno: 2023
Paese: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 20’

Lingua: Italiano

È un lungo inverno che sembra non avere fine. Un uomo e una donna hanno freddo e sono soli. Trovano riparo tra le macerie dell’Ultimo Impero, un’ex discoteca che negli anni 90’ aveva fatto ballare migliaia di persone. Al cospetto del simulacro decadente di un mondo che fu, lui e lei cercano cibo, soldi e calore in un tempo sospeso fatto di attese e silenzi. Non sappiamo da dove arrivino, né dove siano diretti, ma è proprio lì all’Ultimo Impero che, grazie a un inaspettato gesto di umanità, le loro solitudini si incontreranno.

Danilo Monte, nato a Casoria nel 1976, è regista, direttore della fotografia e colorist. Muove i primi passi nel mondo del cinema al fianco del maestro del cinema sperimentale Alberto Grifi. Autore e promotore di un cinema spirituale ed emotivo, realizza principalmente documentari mettendo al centro della sua produzione le relazioni umane ed il mondo che lo circonda. Ultimo Impero rappresenta il suo debutto nel cinema di finzione.

PACIFIC CLUB

Anche nei momenti più tragici, il pop può salvarti la vita… O renderti immortale.

Regia: Valentin Noujaïm

Anno: 2023
Paese: Francia, Qatar
Genere: Documentario
Durata: 20’

Lingua: Francese (v.o. sott. It)

Nei sotterranei de La Défense, il quartiere degli affari di Parigi, nel 1979 nasce il Pacific Club, il primo locale notturno per gli arabi della periferia, un mondo parallelo fatto di balli, sudore, giovani amori e utopie di una notte. Azedine, 17 anni all’epoca, ci racconta la storia dimenticata di un luogo che non esiste più se non nella memoria di una generazione che sognava di integrarsi in Francia, ma che si è presto scontrata con il razzismo, l’epidemia di AIDS e l’eroina.

Valentin Noujaïm è un regista nato in Francia nel 1991. La sua pratica si addentra nell’interazione dinamica tra vite reali e immaginarie, costruendo intricate narrazioni che trasportano gli spettatori in regni fantastici abitati da personaggi enigmatici. Le sue opere funzionano come specchi, riflettendo le complessità del potere e del dominio all’interno della società francese.

NEW CENTURIES ARE RARE

Navigare fra i ricordi, sul solco di un vinile

ANTEPRIMA ITALIANA

Regia: coyote

Anno: 2023
Paese: Svezia
Genere: Sperimentale
Durata: 12’

Lingua: Svedese, inglese (v.o. sott. It)

New Centuries are Rare traccia una linea temporale che va dagli scioperi dei minatori del 1900 alla nascita del festival di musica elettronica di Norberg cento anni dopo, quando la scena rave si trasferì nei vecchi edifici industriali. In un mix di inquadrature delle lotte politiche dei minatori nei sindacati dell’epoca e spezzoni dei primi rave party che hanno gettato le basi della cultura alternativa dei club negli anni ’90, il film ci inabissa nei ritmi psicologici, chimici e tecnologici che risuonano nella topografia arcaica di un luogo secolare.

coyote è un collettivo di artisti multidisciplinari fondato nel 2017. La loro pratica collettiva è in costante evoluzione e si muove tra lavoro artistico e curatoriale. Oltre a diverse mostre e progetti autoprodotti, il collettivo ha esposto e curato eventi presso numerosi musei in Scandinavia fra cui Filmform (Svezia), Moderna Museét (Svezia) e Bonamatic (Danimarca), tra gli altri.

VIVA LA NOTTE

Che accadrebbe se suono e immagini viaggiassero a ritmi diversi?

Regia: Francesco Zanatta

Anno: 2023
Paese: Italia
Genere: Sperimentale
Durata: 13’

Lingua:

Tra i primi anni Novanta e i tardi Duemila, in quella che si può considerare l’età dell’oro della discoteca italiana, alcune persone hanno scelto di documentare una vorticosa e insonne vita notturna. Ciò che ne è uscito è un insieme di video in bassa definizione in cui le luci intermittenti, la musica pulsante e i corpi danzanti si mescolano diventando una massa in costante agitazione. Rinunciando alla definizione, il video si fa notte: le forme si perdono nel buio e quello che rimane sono le tracce evanescenti di un luogo altro, popolato da fantasmi fuggevoli alla ricerca di un’instabilità perpetua.

Francesco Zanatta (Treviso, 1999), si è laureato in Arti Multimediali all’Università IUAV di Venezia, dove tuttora continua i suoi studi. La sua ricerca si rivolge da un lato alla documentazione del proprio territorio e dall’altro al recupero e rimontaggio di materiale d’archivio trovato nel web. Viva la notte è stato presentato in concorso alla Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro.