A cura della redazione Seeyousound
Sala piena al Cinema Teatro Maffei per l’attesissima finale di Frequencies. I quattro musicisti, Francesca Fabrizi, Francesco Bondi, Enea Castellani Zerbarini e Sally Bertini, si sono esibiti sonorizzando dal vivo quattro cortometraggi degli anni venti e trenta tratti dall’Archivio MNC e selezionati in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema. Quattro interpretazioni molto diverse tra loro ma ugualmente coinvolgenti e ricche di suggestioni. Non senza difficoltà, i giurati Sara Berts, Nick Foglia e Domenico Sciajno hanno premiato Francescesca Fabrizi per essere stata in grado di dare ritmo e movimento ad un filmato particolarmente complesso per la sua lentezza e staticità, aggiungendo non solo musica ma anche concetto al racconto visivo di una scalata.
In chiusura dell’evento, i due artisti Davide Broggini, vincitore di Frequencies 2022, e Giovanni Corgiat, finalista dell’edizione 2020, hanno presentato la sonorizzazione dal vivo di alcune scene del film “L’uovo dell’angelo” (Tenshi no tamago) del regista giapponese Mamoru Oshii.
Nothing Compares, il docu-film diretto da Kathryn Ferguson, ricostruisce la carriera di Sinéad O’Connor fra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ‘90. Senza percorrere la vita intera della ribelle irlandese, la regista si concentra su ciò che accadde all’apice del successo, nel 1992, quando, improvvisamente, la pop star cadde in disgrazia per aver strappato durante una puntata del Saturday Night Live una foto una foto di Papa Giovanni Paolo II con l’intento di denunciare gli abusi della Chiesa sui minori. In sala esplode un applauso perché, ancora oggi, si sente il bisogno di celebrare una pioniera dei diritti: una donna che scelse di non mettere la pubblicazione di album dinnanzi alla propria gravidanza, di non assecondare il piacere maschile con dei lunghi capelli profumati, e di non cantare un pop privo di contenuti. Il pezzo Troy resta nel presente come un monolite della musica, persino per gruppi come i Fontaines D.C.
Anche se la O’Connor non trova più posto in riviste o televisioni blasonate, ci fa ancora venire voglia di mandare in quel posto il sistema, che continua a essere capitalista e patriarcale, anche quando certi diritti sembrano in apparenza oramai raggiunti.
In contemporanea, la Sala Soldati fa segnare un sold-out per The Second Summer of Love, la serie di film d’artista commissionata da Gucci e la rivista Frieze che narra l’esplosione e la diffusione della musica elettronica nel mondo. Un lavoro curato maniacalmente che esplora le varie sfaccettature del clubbing. Dal senso di emancipazione che rappresenta l’house music nei locali newyorkesi all’impatto culturale e politico dell’acid house e la cultura rave nel Regno Unito, per giungere alla decadenza futuristica immagazzinata dalla scena techno di Detroit e all’idea di glamour e brillantezza dell’Italo disco. Ogni capitolo di questo progetto ha il suo stile narrativo fondato sull’uso di materiale di repertorio e interviste di protagonisti e appassionati della scena. Tutto scandito dal groove della colonna sonora che fa muovere le teste e i corpi di chi è seduto in sala, la maggior parte dei quali ha indossato braccialetti fosforescenti per l’occasione che ha messo in mostra a tempo con la cassa dritta dei titoli di coda, condendo ulteriormente la vivace e danzereccia atmosfera che questi attesissimi documentari emanavano. Il sipario del cinema si chiude così con il giusto clima di festa e sorrisi smaglianti che tutto lo staff di Seeyousound si augurava per questa proiezione.
Ultimo appuntamento per la sezione 7Inch che propone i quattro cortometraggi restanti di questa edizione. Uno slot (quasi) tutto dedicato a figure femminili. Si è partiti da “First work, then play” della giovanissima regista tedesca Brenda Lien, una cartolina, anzi un meme lucido e dissacrante della condizione dell’artista contemporanea. “Lori. Melancholy of my mother’s lullabies” del regista Nepalese Abinash Bikram Shah, invece, racconta un destino femminile ben diverso, quello delle bambine indiane costrette a sposarsi prematuramente e contro la propria volontà. “Ecce”, cortometraggio d’animazione della regista italiana Margherita Premuroso, ci illustra con un disegno estremamente espressivo e perturbante la gabbia di una routine annichilente. Il protagonista di “Turning Man 81RPM”, che il regista tedesco Robin Trouillet ci fa conoscere, invece, porta una ventata di positività e allegria con la sua passione per il ballo e la musica emanata dalle casse perfette da lui stesso brevettate.
LP Feature prosegue con Zillion di Robin Pront, una commedia sulla storia dell’imprenditore Frank Verstraeten talmente assurda e grottesca da far scordare che sia vera. Uno spaccato curioso che regala grandi sorrisi sul mondo delle discoteche con i suoi eccessi esasperati in un bagno di musica trance e techno nella loro chiave più dancefloor che c’è.
E’ quasi tempo di concludere questo viaggio, non prima però di scoprire gli appuntamenti del Day 7, giorno di chiusura!
DAY 7 - 2/03
● 21:15 – The Night James Brown Saved Boston